
AlieNadia
I don’t want to please with my brushes’ strokes,
I want to create questions.Non voglio compiacere con le mie pennellate,
voglio creare domande.
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Radiografie dell’Anima
Un Ritratto Cosmico dell’Essenza Umana
Cos’è Radiografie dell’Anima?
Un’opera collettiva che unisce arte, spiritualità e memoria.
Attraverso radiografie originali sovrapposte a galassie dipinte su tela, nasce una serie di ritratti cosmici: tracce dell’anima che raccontano la connessione tra corpo e universo.
In queste immagini si riflette la nostra fragilità, la nostra unicità e la nostra appartenenza a qualcosa di più grande.
Ci invitano a riconoscerci parte di un sistema interconnesso, dove ogni gesto ha risonanze visibili e invisibili.
Coltivare consapevolezza, empatia e rispetto diventa così non solo un’urgenza, ma un atto creativo: un modo per costruire insieme un futuro possibile per ogni forma di vita.
La Genesi
Aeon’s Oculus. AlieNadia. Composizione multimediale. Acrilico su tela e lastra radiografica. Musica BlueTreeAudio. 2021.
L’ispirazioneQuesta è la storia che ha ispirato Radiografie dell’Anima, nato dalla prima opera realizzata componendo il dipinto di una supernova con una lastra radiografica.Questa è l’opera Aeon’s Oculus che avevo realizzato ritenendola incompleta, finché non mi sono imbattuta nelle lastre radiografiche di mia cugina Olga.

Aeon’s Oculus. AlieNadia. Acrilico su tela. 40x40 cm. 2021.
Un primo sguardo
Il processo di realizzazione di una Radiografia dell'Anima parte da una vera lastra radiografica alla quale si ispira il dipinto su tela, i quali vengono infine sovrapposti in una composizione digitale.
A concludere, una simulazione generata con l’intelligenza artificiale, che mostra uno dei modi in cui l’opera potrà essere esposta al pubblico.
La scopertaTutto ha avuto inizio il giorno in cui entrai nella casa di un’anziana cugina, scomparsa senza lasciare figli, per svuotare ciò che restava della sua vita.
Tra oggetti dismessi e silenzi antichi, un plico di radiografie era buttato malamente sul parquet come un corpo abbandonato, in attesa di sparire insieme alle ultime impronte che quei corpi avevano lasciato sulla terra.Negli ultimi anni ho lavorato con le mie radiografie, studiandole e trasformandole in pittura. Ma non avevo mai avuto tra le mani lastre radiografiche appartenute a chi non c’era più.
Quelle immagini non erano più solo diagnosi: erano reliquie. Frammenti intimi, custodi silenziosi di esistenze finite, mai rivelate nella loro nudità.
Aprire quelle grandi buste gialle è stato un po’ come quando al Museo Egizio affronti le teche contenenti corpi mummificati che non prevedevano quell’epilogo. E un po’ ti vergogni a violare quell’intimità ma allo stesso tempo sei riconoscente della storia che portano con sé e che ti permettono di sondare e onorare.Sono penetrata così in una sfera privata che non era mai trapelata nelle nostre vite vere. In quelle immagini opache, ho scorto una bellezza sacra. L’unica eredità che avrei voluto accettare.Tra lo stupore dei presenti, ho scelto quel “misero bottino” e l’ho portato via, stringendolo al petto come si fa con qualcosa di vivo.Nel silenzio del mio studio, ho iniziato a leggerne la storia. A vedere, tra le fratture e le ombre, il divino perpetuarsi dell’esistenza.
Secondo le convenzioni, erano gli ultimi della loro stirpe. Hanno chiuso gli occhi con il rimpianto di non aver avuto figli. Ma la vita prende mille forme. Non sempre segue i percorsi attesi.
E ciò che conta davvero — ciò che resta — non è il sangue, ma il segno.Quelle radiografie mi hanno parlato. Mi hanno chiesto di continuare a farli vivere, di accompagnarli finalmente a partecipare alla Creazione.Il progettoCosì è nato Radiografie dell’Anima: un progetto che unisce le mie galassie dipinte alle immagini più intime e invisibili del nostro corpo.Un incontro tra il dentro e il fuori, tra carne e cosmo, tra ciò che siamo stati e ciò che siamo ancora: polvere di stelle.Ho riflettuto su come ricordiamo le persone eccezionali.
Le celebriamo attraverso biografie, fotografie, filmati, monumenti.Mai nessuno le ha esplorate attraverso la relazione cosmica tra i loro resti più intimi e l’universo che li accoglie, raccontandole attraverso la traccia più umana e universale che abbiamo: l’impronta radiografica.Questo progetto vuole dare voce a quella parte silenziosa di noi che guarda le stelle da dentro. E offrire, a chi è ancora in vita e a chi ci ha già lasciato, una forma nuova d'immortalità.
Vuole esaltare le anime preziose ancora in vita e quelle che ci hanno lasciati, attraverso le radiografie di persone ordinarie e straordinarie, per farle dialogare su un piano cosmico individuando per ognuna la galassia che maggiormente la rappresenta.Ogni radiografia sarà sovrapposta a un oggetto celeste dipinto: il più affine, il più evocativo, il più giusto.
Così, ciò che è fragile tornerà a splendere. E il corpo, attraversato dalla luce, parlerà con l’universo.Il messaggioRadiografie dell’Anima nasce dal desiderio profondo di rendere visibile ciò che troppo spesso resta invisibile: il segno che ogni esistenza lascia nel mondo.Ho scelto di riunire persone comuni e straordinarie, vive e scomparse, che nel mio cammino – e in quello di molti altri – sono state fonte di nutrimento per l’anima. Donne e uomini che, attraverso il loro operato silenzioso o evidente, hanno incarnato valori di cura, cultura, rispetto, responsabilità. Non necessariamente celebri, ma testimoni di un modo possibile di abitare il mondo.Con questo progetto voglio diffondere un messaggio urgente: siamo tutti parte di uno stesso sistema interconnesso. Ogni nostra azione produce effetti, visibili e invisibili, oggi e nel futuro. Per questo è fondamentale coltivare consapevolezza, attenzione, empatia.
Solo così potremo sperare di evitare guerre, disastri climatici, estinzioni, e costruire un mondo in cui il rispetto per la vita – umana e non – sia davvero condiviso.Radiografie dell’Anima intende raccontare queste tracce umane attraverso un gesto poetico e simbolico: sovrapporre le lastre radiografiche di questi individui a galassie dipinte, in un dialogo visivo tra l’intimità del corpo e la vastità dell’universo.
Un ritratto cosmico, spirituale e civile insieme.Partecipare a questo progetto significa contribuire a una narrazione collettiva che parla di bellezza, memoria, responsabilità e speranza.
Chi può partecipare
- Persone ordinarie o straordinarie.
- Ancora in vita o già scomparse.
- Che abbiano lasciato un segno, piccolo o grande, nel cuore di qualcuno o nel mondo.
Può essere una figura pubblica o un familiare, un insegnante, un’artista, un attivista, una persona che con il proprio vissuto ha contribuito – anche in silenzio – a nutrire la coscienza collettiva.Raccontaci la tua storia, o quella della persona a cui appartiene la lastra radiografica che desideri condividere, scrivendo a:📩 [email protected]Non cerchiamo storie perfette, ma autentiche.
Che portino con sé un messaggio di connessione, memoria e responsabilità: un gesto d’amore verso ciò che ci unisce, dentro e oltre i confini del tempo.
Cosa accade alla lastra che inviiLe radiografie saranno trattate con la massima cura e rispetto, come reliquie intime dell’esistenza.
Non verranno mai utilizzate a fini scientifici o medici, ma esclusivamente per un’opera artistica che ne esalti la dimensione poetica e simbolica.
Le lastre inviate entreranno a far parte dell’Archivio di Radiografie dell’Anima e potranno essere esposte in una mostra itinerante.
Non verranno restituite, a meno che non si desideri acquistare l’opera artistica che ne nascerà.
In cambio, chi partecipa riceverà un file digitale ad alta risoluzione dell’opera compiuta: un ritratto cosmico unico, che intreccia la materia visibile con l’invisibile.
Vuoi donare una radiografia?
Raccontaci la tua storia. Anche il cielo, per essere infinito, ha bisogno delle sue stelle.
📩 Scrivi a: [email protected]